Una soluzione di business continuity management è necessaria e indispensabile per un’organizzazione: non è infatti possibile prevedere quando una condizione di crisi si verificherà, ma è sicuro che ciò accadrà e per una risoluzione ottimale è importante aver previsto una serie di azioni da mettere in atto.

Per una soluzione di business continuity management il principale obiettivo è il mantenimento di un accettabile livello di operatività anche in condizione di crisi, oltre ovviamente quello di garantire un ritorno alla normalità il più rapido possibile.

Possiamo idealmente suddividere il processo in tre step: pianificazione, azioni di risposta, ritorno alla normalità. Ognuna di queste fasi è strategica e ognuna di esse è essenziale per una buona gestione della business continuity.

 

Business continuity management: pianifica per il peggio


La fase di pianificazione deve individuare le potenziali situazioni di crisi che potrebbero avere impatto sulla business continuity: possono essere situazioni legate a catastrofi naturali, epidemie, fattori geopolitici, attacchi informatici o malfunzionamenti importanti dell’infrastruttura. Fattori quindi anche esterni al solo ambito IT.

La fase di pianificazione consente di individuare anche possibili azioni preventive, utili ad esempio ad anticipare e risolvere situazioni ben più gravi. L’aggravarsi di una crisi epidemica in una certa area del mondo potrebbe suggerire alcune azioni utili a garantire l’operatività dei dipendenti; medesimo suggerimento potrebbe derivare da previsioni metereologiche particolarmente nefaste e tali da suggerire nell’ambito della gestione della business continuity il ricorso allo smartworking.

Il business continuity management non è solo IT

Quelli appena descritti sono due scenari decisamente non legati a argomenti IT, ma tali da richiedere precise azioni preventive a livello di infrastruttura al fine di garantire la business continuity.

Il successivo step prevede la definizione di precise azioni da compiere per risolvere una situazione di crisi, quindi si tratta in primo luogo di individuare e possibilmente prevenire la condizione di crisi applicando il piano di business continuity management debitamente pianificato.

 

Sistemi replica per il business continuity management


In relazione poi alla specifica condizione di crisi saranno necessarie altre importanti azioni specifiche: in ambito IT sarà ad esempio necessario prevedere l’attivazione di repliche di sistemi in down a causa della crisi, come anche l’opportuna configurazione dei servizi che dovranno accedere a tali sistemi. Su questi sistemi replica dovrà ovviamente essere disponibile un set di dati aggiornati, quindi anche questi sistemi dovranno essere coinvolti nelle azioni di backup e restore.

 

Business continuity management ottimizzato


Un buon piano di business continuity management deve anche prevedere quali servizi e quali sistemi possano essere momentaneamente disattivati, al fine di risparmiare risorse hardware da mettere a disposizione di altre funzionalità prioritarie. Tutte queste azioni dovranno essere gestite durante una condizione di crisi, quindi più è stato puntuale e preciso il lavoro di pianificazione, più sarà facile gestire l’emergenza.

 

Coinvolgere tutti gli asset possibili


Chi gestisce l’emergenza non è il solo personale IT: il processo di business continuity management deve necessariamente coinvolgere molte figure dell’organizzazione. Il personale IT avrà il compito di garantire operatività e ripristino di servizi e sistemi, ma la definizione di quali attività abbiano priorità e come gestire il lavoro dei dipendenti in uno scenario di crisi è un compito che richiede una visione strategica e corale.

 

Il business continuity managemen d'emergenza


La gestione dell’emergenza necessita di strumenti indispensabili: dispositivi di emergenza per l’accesso all’infrastruttura aziendale, connessioni dati di backup, oltre a una precisa strategia di comunicazione all’interno del team dedicato alla gestione della business continuity. Nella fase di pianificazione dovranno anche essere previste le risorse “non-IT” necessarie alla gestione di una situazione di crisi.

 

Prevedere soluzioni di comunicazione di backup


In condizioni di crisi vanno anche considerati strumenti e canali di comunicazione aziendali alternativi, infatti, nel momento in cui l’infrastruttura IT vada in crisi ci saranno ripercussioni anche sui sistemi di Unified Communication (chiamate VoIP, videoconferenze, IM, mail). Un buon piano di business continuity management deve prevedere un canale di comunicazione alternativo per lo meno con le figure organizzative strategiche.

 

Business continuity management: proteggere i dati


Un presupposto imprescindibile per tutte le azioni di contrasto e risoluzione della crisi è quello della sicurezza dei dati: la condizione di emergenza non può autorizzare eventuali azioni e autorizzazioni sconsiderate. Infatti, gli scenari di crisi devono essere considerati potenzialmente a rischio per eventuali attacchi informatici: malintenzionati potrebbero sfruttare la condizione precaria –anche attraverso strategie di ingegneria sociale- per il furto di informazioni o per azioni simili.

 

Il business continuity management dopo l'emergenza


Superata la fase emergenziale ci si troverà ad affrontare il ritorno alla normalità che prevede il ripristino delle condizioni iniziali. I sistemi dovranno essere rimessi up&run, con il necessario ripristino dei dati, oltre ovviamente a un necessario controllo sull’integrità degli stessi.

A questa fase fa seguito il ripristino delle applicazioni lato endpoint, con le necessarie verifiche di configurazione. Nel caso in cui la crisi abbia conseguenze a medio-lungo termine su determinati servizi/sistemi sarà necessario prevedere i necessari rimedi: ridistribuzione di carichi, ridefinizione di policy e azioni simili.

 

Training e update per i team coinvolti nel business continuity management


Una buona gestione della business continuity deve prevedere appuntamenti periodici per i necessari aggiornamenti, oltre a momenti nei quali i differenti team coinvolti nel business continuity management effettuano il necessario training, che rappresenta un’azione indispensabile al fine di garantire tempi di reazione rapidi e modalità efficienti.

 

Servizi ridondanti e scenari ibridi


La gestione di situazioni di crisi necessità di estrema flessibilità e di strumenti facilmente scalabili. Un piano di business continuity management deve quindi prevedere anche il rapido accesso a risorse emergenziali, come ad esempio a repliche di macchine e alla creazione di servizi ridondanti e pronti da utilizzare in caso di bisogno. Queste soluzioni di emergenza possono essere gestite attraverso risorse on-premise, in cloud o tramite ambienti ibridi. Ecco quindi che anche per una corretta gestione della business continuity è importante affidarsi a partner e provider di fiducia, che verranno necessariamente coinvolti nelle varie fasi in cui si articola il business continuity management.

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Topic: Business Continuity